Qual è la differenza tra porcellana e ceramica?

 

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Spesso si fa confusione tra due materiali che compongono tanti oggetti di uso quotidiano: porcellana e ceramica.
Quando ci imbattiamo in vasi, piatti, sanitari, pavimenti in ceramica che dobbiamo acquistare per la nostra casa o per un regalo ad un amico, siamo sicuri di sapere cosa stiamo scegliendo?
Vediamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento specificando la principale differenza tra porcellana e ceramica.
Da un punto di vista tecnico la ceramica è definita un materiale inorganico, foggiato a freddo e consolidato attraverso il calore. Proprio la cottura, a temperature che vanno dai 900° ai 1400°, è un passaggio fondamentale per ottenere prodotti di ceramica.
E’ molto frequente l’errore di indicare con la parola ceramica tanti altri tipi di materiali più poveri come la porcellana, il gres o la maiolica.

Più poveri perché ottenuti, come nel caso della porcellana, dalla ripetuta cottura di un impasto ferroso a base di caolino, feldspato e quarzo.
La ceramica vera e propria può essere utilizzata grezza per creare

  • vasi,
  • piastrelle,
  • sanitari
  • o anche i coltelli da cucina,

prodotto molto gettonato in questi ultimi anni perché bello esteticamente oltre che resistente.
La confusione tra porcellana e ceramica si è venuta a creare nel corso degli anni anche a causa di un utilizzo non corretto dei due termini da parte di diverse categorie di persone come collezionisti, archeologi, antiquari etc.
Alcuni hanno sviluppato dei termini che poi ancora oggi sono di uso quotidiano e che vengono erroneamente utilizzati per indicare un unico prodotto: ad es. faiance, terraccotta smaltata, etc.

Come riconoscere ad occhio nudo se un articolo è di porcellana o di ceramica?

 

Di solito gli oggetti più preziosi, come le statuine fatte a mano, riportano anche un marchio di originalità. In tutti i casi in cui non si riesce a individuarne subito l’origine e la composizione, potrebbe essere utile utilizzare la griglia di valutazione creata dai faentini che si basa sull’osservazione di alcuni elementi oggettivi. Tra questi la tipologia di impasto, poroso o compatto, e la presenza o meno di rivestimenti.

A volte basta guardare la parte inferiore di un oggetto per vedere se lo stesso è rivestito o meno da smalti oppure osservare qualche piccola sbeccatura delle superfici per rendersi conto del tipo di impasto sottostante.

In ogni caso, il rivenditore che avrete scelto per arredare il bagno, sarà sicuramente in grado di consigliarvi su materiali, finiture e colori.

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